Highlights dell’assemblea di metà mandato di Legacoop Liguria. Tra relazioni, interventi, traiettorie e attività

Ripercorriamo alcuni dei passaggi della relazione di Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria, all'Assemblea di metà mandato tenutasi venerdì 28 novembre.
Guarda sui nostri profili Social le interviste a Gamberini, Rossi, Terrile e Piana.
Scarica qui le slides presentate dalla direttrice Sara Di Paolo per capire quali sono le "traiettorie e le attività in corso".
Il cuore del nostro lavoro nel 2025 e nel pieno del mio secondo mandato è sempre rivolto al consolidamento competitivo delle cooperative, verificando il loro stato di salute, fornire loro i migliori servizi possibili e garantire gli strumenti migliori per competere.
Cerchiamo di portare le cooperative a non avere più alibi e a usare gli strumenti che mettiamo a disposizione per verificare l’andamento economico finanziario dei loro bilanci; i processi di transizione digitale e ambientale; la coerenza coi principi cooperativi.
Durante un’intervista, ieri pomeriggio, mi è stata posta una domanda, apparentemente semplice: “come va la cooperazione?”. La mia risposta è stata che la cooperazione di Legacoop sta andando bene, benino, sì. Ci sono problemi e crisi note che cerchiamo di affrontare anche se non sempre riusciamo a prevenirle per tempo. Tuttavia, prevalgono la consapevolezza, l’impegno, la serietà e l’onestà dei cooperatori e delle cooperatrici, e possiamo contare su settori in crescita che mostrano ottime prospettive.
La domanda più complessa, però, che nessuno mi ha mai fatto è “come andrà la cooperazione tra qualche anno?” Questo interrogativo ci proietta nel futuro, chiedendoci di immaginare la cooperazione nel 2030, nel 2040, nel 2050. Quante innovazioni stiamo introducendo? Stiamo pianificando strategie realmente lungimiranti? Investiamo abbastanza sui giovani? Reggerà il modello cooperativo nella polarizzazione del mondo e nei processi di accumulazione economica planetaria? O anche solo più semplicemente tra 10 anni ci saranno abbastanza cooperative da tenere assieme il nostro sistema? Un sistema sicuramente imperfetto ma grazie al quale tutti noi, indistintamente, esistiamo?
Oggi il nostro compito è porci queste domande fondamentali, spingendoci a riflettere sul nostro futuro in modo critico e creativo.
A metà mandato, con i bilanci di Legacoop Liguria in ordine, con una struttura che - con qualche aggiustamento ancora da fare - dimostra competenza e stabilità, abbiamo deciso di attivare un grande laboratorio di costruzione di pensiero per la cooperazione ligure del 2050.
Grazie ad un confronto che, basandosi sui diversi approcci economici, decodifichi i processi in corso relativi ai modelli imprenditoriali conosciuti e rispetto alla più grande rivoluzione economica della storia degli ultimi tempi: l’intelligenza artificiale. Provando a ricodificarli in forma cooperativa.
Questo processo si capirà meglio nella tappa ligure della Biennale dell'Economia Cooperativa che abbiamo intitolato: “Filosofia, Estetica Cooperativa e Intelligenza Artificiale”.
Alla base di partenza di questo lavoro c’è il bisogno di porsi continuamente domande senza pensare di avere risposte definitive.
Abbiamo cominciato due anni fa con i Cantieri Strategici, lavorando con decine di cooperatori diversi e di diverse estrazioni e settori, con un rapporto strategico con i centri dell’innovazione e l’Università, attivando progettualità concrete e dottorati di ricerca, con un continuo confronto con i giovani e dialogando con la politica.
A febbraio nelle giornate della Biennale vogliamo stimolare riflessione, dialogo e progettualità concreta per costruire un futuro condiviso e 6 progetti strategici, realizzabili e scalabili, 6 potenziali progetti di start up cooperative.
Ma c’è di più. I giovani che ultimamente incontriamo, i ventenni, ci stanno dicendo che di fronte alle dinamiche esasperate dell’economia di capitale, delle disuguaglianze, della guerra e della crisi della democrazia liberale, tutte strettamente collegate, l’interesse per l’economia sociale e per la cooperazione rappresenta un bisogno necessario.
E sono sempre più anche i soggetti privati che si interrogano su come generare valore sociale oltre il puro profitto. Lo fanno in Italia, in Europa e in tutto il mondo.
L’abbiamo visto nella recente visita dei cooperatori della Repubblica Dominicana in visita presso di noi, ne abbiamo parlato con i compagni francesi con cui stiamo lavorando a progetti comuni, lo sanno i colleghi Simone, Gianluigi quando vanno a Bruxelles o in giro per il mondo a incontrare le organizzazioni cooperative. Dove modelli straordinari e differenti dai nostri dimostrano che la capacità di risposta e di adattamento del modello cooperativo è l’altra faccia dell’economia, già esistente e già attiva.
La Costituzione Italiana, con articoli specifici che vanno dal 34 al 47, regola tutti i rapporti economici ma nell’articolo 45 fa specifico riferimento alla cooperazione riconoscendone il ruolo fondamentale nella regolazione sociale ed economica a tutela del lavoro, dei diritti e della governance democratica - fino a promuoverne l'esistenza stessa.
In questo quadro costituzionale esiste uno spazio di azione che dobbiamo saper cogliere. Siamo gli unici che possiamo farlo. Le cooperative e la politica hanno il compito di spiegare come anche un'impresa profit può costruire una società migliore se investe i propri profitti in utilità sociali e non in dividendi, tenendo al centro la dignità del lavoro.
Non a caso oggi abbiamo invitato a portare i saluti Alessio Piana, che ha promosso in Consiglio Regionale l’ordine del giorno che impegna la giunta e il consiglio a redigere un action plan dell’economia sociale della Liguria, in linea con la raccomandazione europea anticipando addirittura il governo nazionale.
E il vice sindaco Alessandro Terrile che, avendo la delega alle attività produttive, ha voluto quella specifica all’Economia Sociale.
Una volta riorganizzata Legacoop Liguria, avviato il piano di ristrutturazione e adattata l’Organizzazione alle risorse ridotte e disponibili, ci saremmo potuti limitare a gestire un prudente e comodo servizio associativo, comprensibile a tutti, confortevole, limitandoci a un Legacoop di Servizi, con l’illusione che tutto stesse andando bene.
Abbiamo preferito cambiare passo. In questo secondo mandato abbiamo accelerato sulla visione e sulla progettazione. Abbiamo pensato di diventare attrattivi per i giovani a cui lasciare l’organizzazione e le cooperative dei prossimi anni. Credo che il lavori sia tracciato e porterà i suoi frutti. Alla visione bisogna dare continuità e autorevolezza.
Credo che questa Legacoop lo possa fare. Il presidente nazionale, Simone Gamberini, sta facendo un grande lavoro a livello nazionale, siamo autorevoli, ascoltati, affidabili, utili. Certo, il Direttore Gianluigi Granero ci sta facendo diventare matti tutti sui territori ma è fatto così, qui in Liguria lo conosciamo.
Sicuramente dobbiamo correggere ancora molto, alcuni settori devono essere presidiati meglio, altri rivisti completamente, rilanciando segmenti di attività che non siamo riusciti a sviluppare. Uno per tutti il wbo.
Ma ce ne sono molti altri. Sta a voi segnalarci i nostri margini di miglioramento e obbligarci a raggiungerli. Io mi sento di continuare a farlo assieme a tutti voi.
Mattia Rossi - Presidente Legacoop Liguria
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