Italian Oyster Fest. Rossi: scommessa vinta, un evento che amplieremo ulteriormente in futuro

Grande successo per la prima edizione di Italian Oyster Fest. Si è conclusa la tre giorni che attesta La Spezia come capitale italiana dell’ostricoltura, grazie sia alla consolidata storia e capacità produttiva della Cooperativa dei Mitilicoltori Spezzini, ma anche alla rete di collaborazione e amicizia con gli altri produttori italiani di ostriche da seme, presenti al festival e provenienti da Sardegna, Puglia, Veneto ed Emilia-Romagna. Oltre 10mila le ostriche consumate dai partecipanti all’evento.

“Non posso che essere estremamente soddisfatto per i risultati ottenuti e per il livello di cooperazione raggiunta – spiega Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria -. Si è aperto un enorme cantiere di lavoro e nell’edizione di maggio ne verificheremo lo stato di avanzamento. Siamo partiti con una scommessa a cui ha creduto per primo il presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria Enrico Lupi a cui va tutto il mio ringraziamento. Ora occorre aprire a chi abbiamo incontrato lungo la strada e migliorare per sviluppare il settore e le imprese coinvolte, cooperative e non”.

“L’evento ha superato le 10mila ostriche assaggiate dai visitatori del Festival – dichiara il direttore dell’azienda speciale della Camera di Commercio Riviere di Liguria, Ilario Agata -. Raggiungendo una tonnellata di prodotto consumato a cui si aggiungono 3000 ticket di vino. Sono numeri straordinari per questa edizione, unica nel suo genere nel panorama nazionale. L’entusiasmo trasmesso dagli ostricoltori nel far conoscere le proprie tecniche e produzioni ai visitatori e nel creare rete e dialogo fra loro e fra diverse regioni, consolida l’obiettivo di realizzare in primavera, tra fine aprile e inizio maggio, una nuova edizione dell’evento. Altro importante obiettivo raggiunto è stato quello di riuscire a far capire come le ostriche siano un prodotto di lusso accessibile per tutti. Senza dimenticare un altro aspetto altrettanto fondamentale legato a questa produzione: abbiamo degustato una tonnellata di ostriche e catturato 5 quintali di CO2”.

Hanno partecipato al Festival otto aziende, inclusa una francese, per una tre giorni che ha confermato l’importanza di lavorare insieme, condividere le esperienze e portare avanti un percorso collettivo in rappresentanza di una unicità tutta italiana, che ha enormi potenzialità di sviluppo se consideriamo che la produzione di ostriche francese si assesta alle 80.000 tonnellate annue e quella italiana è stimata sulle 500 tonnellate annue, di cui solo 180 sono produzioni da seme, garanzia di un prodotto unico fortemente connotato dal terroir marino in cui sono allevate. Da qui la rosa di Scardovari, la verde del Golfo dei Poeti, la bianca del Gargano, quella d’oro e quella nera di Goro.

Il festival ha avviato un percorso importante, grazie alla collaborazione con tutti gli enti preposti, presenti e rappresentati in occasione del convegno inaugurale di venerdì e a quello scientifico di sabato, che hanno visto la partecipazione del Ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, oltre agli enti locali Regione Liguria e Comune della Spezia, e agli organizzatori, Camera di commercio delle Riviere di Liguria, l’Autorità Portuale di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e Legacoop Liguria.

Inizia così un percorso comune con alcuni obiettivi essenziali per lo sviluppo della filiera produttiva e l’educazione ad un consumo salutare e sostenibile: innanzitutto la riduzione dell’Iva a sostegno della campagna di AMA, l’associazione nazionale dei produttori di molluschi; in secondo luogo, la promozione di un Marchio italiano di produzione dell’ostrica da seme, a supporto delle produzioni italiane e delle loro specificità.

Dopo il successo della prima edizione, la manifestazione intende aprirsi a tutte le realtà associative e produttive che aderiscono alle visioni della Festival: l’unicità e prelibatezza delle produzioni, l’attenzione all’ ambiente e alla sostenibilità, e l’accessibilità in termini di gusto e prezzo. Hanno aderito all’ iniziativa Legacoop Nazionale Agroalimentare, Legacoop Emilia-Romagna e Legacoop Sardegna, in rappresentanza delle cooperative di produzione presenti al Festival.

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