24 Mag 2022

Transumare Festival. Per la transizione ecologica ecco le proposte di Università di Genova e Legacoop Liguria

In questi giorni a Genova il “Transumare Festival”.  Sei giorni di incontri, dibattiti, laboratori per  riaffermare come la transizione ecologica non possa essere solo uno slogan.  E cogliere l’occasione per affrontare i temi della valutazione ambientale, sociale ed economica della biodiversità, evidenziare le strategie e i fondi della programmazione europea a supporto del Green Deal, il ruolo dei parchi come palestre di modelli di sviluppo sostenibile del territorio, presentare i risultati dei progetti della precedente programmazione per il turismo e per l’economia rurale, oltre che per la conservazione della biodiversità e il contrasto ai cambiamenti climatici.
Tra i progetti concreti per dare una risposta a queste sfide c’è CLOE:  un programma di formazione dottorale finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie e sviluppato e coordinato dall’Università di Genova (proff. Anna Stagno e Marco Invernizzi), che mira a rispondere a uno dei più importanti obiettivi delle strategie nazionali e regionali sull’innovazione e la specializzazione intelligente: affrontare il problema dell’abbandono delle cosiddette aree interne.
“ L’obiettivo è costruire un modello di percorso formativo interdisciplinare, attraverso la formazione 15 giovani ricercatori che acquisiranno competenze non solo disciplinari, ma anche quelle prospettive interdisciplinari necessarie per affrontare, in tutta la loro complessità, le sfide per costruire un futuro economicamente e socialmente sostenibile delle aree montane e rurali, a partire da prospettive storiche, ambientali e giuridiche – sottolinea la Prof.ssa Barbara Cavalletti  docente al Dipartimento di Economia dell’Università di Genova, che ha moderato una delle prime conferenze in programma -. Il programma formativo che UniGe sta costruendo porterà i dottorandi a collaborare, attraverso discipline e punti di vista diversi, alla ricerca nelle quattro tematiche del progetto: il processo di individuazione e costruzione del patrimonio rurale (ambientale e culturale); conservazione della montagna, paesaggi culturali e conflitti d’uso; ritorno alla montagna; aree montane e rischio ambientale”.
CLOE riunisce ricercatori e docenti UniGE che, sulla montagna e le aree  rurali, stanno realizzando importanti progetti europei su differenti temi come: il processo storico della loro marginalizzazione, il patrimonio rurale vivente, la conservazione della biodiversità e del patrimonio naturale, le misure per mitigare il cambiamento climatico e i rischi ambientali, la giustizia territoriale e la democrazia nelle aree marginali.
“ Sono tutti temi sui quali il mondo della cooperazione è impegnato da tempo – commenta Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria, intervenuto al convegno -. Da una parte abbiamo anticipato i tempi creando il modello delle cooperative di comunità capaci di creare la coesione necessaria sul territorio per dare risposte a sfide complesse. Dall’altra abbiamo rafforzato competenze e professionalità di tante cooperative che fanno della conoscenza del territorio il loro punto di forza.
Proprio perché abbiamo intrapreso da anni questo percorso, sappiamo molto bene qual è il problema da risolvere: non c’è tempo. Perché ogni ritardo decisionale significa far pagare un prezzo in termini economici e di competitività alle nostre imprese e ai nostri territori rurali che nessuno può più permettersi”.
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