4 Dic 2015

Tra Garibaldi e Ruffini guardando al futuro. Tutti con la Federazione Operaia di Sanremo

“Dammi una mano svelta piuttosto che una lingua svelta.” Lo ha detto Giuseppe Garibaldi. Presidente onorario dal 1861 della  “Società di mutuo soccorso ed istruzione tra gli Operai di Sanremo”, oggi Federazione Operaia Sanremese.

Lo ripeterebbe ora. Ora che la Federazione Operaia Sanremese sta faticosamente cercando di mantenere in vita la storica sede del teatro nel condominio cinquecentesco a Sanremo.

” Le spese praticamente raddoppiate per un ampio intervento sul tetto di ristrutturazione e rimozione dell’amianto, ci stanno creando grandi difficoltà – spiega il presidente Dario Biamonti -. Questo è un luogo storico che rappresenta ancora oggi un riferimento importante per tantissime realtà che sfruttano questa sala teatrale e gli spazi all’interno”.

Sono già in tanti quelli che si sono mossi per dare il proprio aiuto.

“Abbiamo avuto già tante adesioni – conferma Biamonti -. Ma per guardare avanti la solidarietà del mondo cooperativo è fondamentale. Sia per un eventuale contributo economico ma anche pensando alle nuove opportunità normative che permettono alle Società di Mutuo Soccorso di avere tra i loro soci anche persone giuridiche come, appunto, le cooperative”.

A sostegno della raccolta di fondi è stata avviata una serie di spettacoli ed eventi. Prossimo appuntamento domenica 6 dicembre alle 16.30 con lo spettacolo della Compagnia Stabile Città di Sanremo con “Menestrun de Deinà ( Minestrone di Natale). In scena gli attori storici della Compagnia e il gruppo dei “Garsuneti”, alunni delle scuole medie Calvino e Pascoli che hanno frequentato il corso di dialetto.

Garibaldi intrattenne fitti rapporti epistolari con  il vice Presidente Onorario della  “Società di mutuo soccorso ed istruzione tra gli Operai di Sanremo”, Giovanni Ruffini.

Ruffini acquistò grande fama, tra le sue varie attività, anche per la scrittura del romanzo ” Il dottor Antonio”.

I personaggi sono molto semplici, ma la storia ricca di valori patriotici e morali, e le descrizioni di Bordighera e dei suoi dintorni ebbero un tale successo che, come disse Edmondo De Amicis, “… cercavano tutti la rifatta Osteria del Mattone, dove fu portata la dolce miss Lucy con la gamba rotta”.

Ecco. Cerchiamo di fare in modo che fra un centinaio di anni a Sanremo non ci sia la gente che vada in giro a chiedere dove era la sala teatrale della Federazione Operaia Sanremese.

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