Primo Maggio. Rossi: il lavoro valore costituzionale da difendere. Inaccettabile che sia precario e sottopagato

Primo Maggio Festa dei Lavoratori. Ma perché questa data?
Il 1° maggio del 1866 a  Chicago fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò 3 giorni e culminò, il 4 maggio, col massacro di Haymarket, una vera e propria battaglia in cui morirono 11 persone.  Ma l’orario di lavoro di 8 ore diventò legge.
Al Congresso  di Parigi del 1889, che diede il via alla Seconda Internazionale il Primo Maggio fu dichiarato ufficialmente come la Festa Internazionale dei Lavoratori, proprio in ricordo del massacro dei lavoratori di Haymarket. E fu adottata da molti paesi nel mondo. In Italia due anni dopo. Per poi essere soppressa durante il fascismo che si inventò la “Festa del lavoro italiano”  il 21 aprile, in coincidenza con la giornata della fondazione di Roma.  Dopo la fine della guerra la Festa dei lavoratori ritorna ad essere celebrata il primo maggio e diventa u festività nazionale.
“Celebriamo questa giornata facendo nostre le parole del presidente Mattarella che ha ribadito il valore costituzionale del lavoro e il suo ruolo  di  motore di crescita e coesione sociale della Repubblica – commenta Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria -. La Costituzione all’art. 1 sancisce che l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Un lavoro che non può essere sottopagato e precario per sempre.
Oggi  il rapporto tradizionale tra capitale e lavoro è limitativo . Oggi dobbiamo affrontare una realtà ben più complessa:  a capitale, lavoro, rendita finanziaria, si aggiunge la sfida per la sostenibilità per i luoghi e le persone, il loro benessere, la gestione del tempo che ogni individuo dedica al lavoro anche in termini di trasferimento.  Vogliamo festeggiare questo 1° maggio pensando che siano ormai in tanti che vogliono tenere insieme, insieme a noi,  tutti questi valori  che sono da sempre i valori del mondo cooperativo”.
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