15 Mag 2013

Presentata a Savona la tesi inedita di Pertini

A Savona, in una sala del Priamar stracolma di pubblico, è stata presentata la tesi inedita di Pertini su La Cooperazione discussa nell’anno 1924 presso l’Istituto di Scienze sociali «Cesare Alfieri» di Firenze

Sinora questo scritto giovanile di Pertini era avvolto da una sorta di cono d’ombra: se ne conosceva il tema, erano stati anche avviati in precedenza tentativi di recupero, tuttavia rimasti senza esito.

Si pensava addirittura che non ne fosse sopravvissuto alcun esemplare, dato che la copia appartenuta a Pertini molto probabilmente venne distrutta in seguito all’irruzione fascista a Stella, poco dopo il suo ingresso nella Resistenza, e la copia fiorentina fu soggetta come altre all’alluvione del novembre 1966.

L’idea di questo lavoro nasce all’interno del movimento cooperativo, grazie a un paziente lavoro di ricerca e di contatti di un gruppo di cooperatori liguri composto da Roberto La Marca, Alessandro Chiabra, Stefania Mazzucchelli.

 

Nel 1966 la violenta alluvione che colpì Firenze non risparmiò infatti la biblioteca e il suo patrimonio bibliografico. In quel drammatico evento andarono disperse numerose raccolte, tra queste anche gran parte delle tesi fino a quel momento conservate nei magazzini, e tra le sopravvissute molte subirono gli inevitabili danni, in molti casi irreparabili, provocati dall’irrompere della acque fangose nei locali.

 

Ma quale fu il contesto storico nell’ambito del quale Sandro Pertini presentò  la tesi di laurea a Firenze il 2 dicembre 1924 ?

Il 28 ottobre 1924, secondo anniversario della marcia su Roma e mentre in Parlamento si consumava la secessione dell’Aventino come protesta per l’omicidio di Giacomo Matteotti, Sandro Pertini depositava a Firenze la propria tesi di laurea in Scienze Sociali, dedicata alla cooperazione.

Solo due mesi dopo (nel celebre discorso alla Camera del 3 gennaio 1925), Mussolini assumerà la responsabilità politica del delitto del deputato socialista, inaugurando così la prima ondata repressiva nei confronti degli oppositori del fascismo, di cui lo stesso Pertini sarà tra le più note e fiere vittime.  La discussione della tesi può dirsi, dunque, il suo ultimo atto pubblico da uomo libero, iniziando già nel 1925 la lunga stagione di persecuzioni culminata nell’esilio, nell’arresto, nella detenzione e infine in un confino prolungato sino alla caduta del regime, il 25 luglio 1943.

Una sorta di testamento politico, quasi che l’autore, dietro la rigorosa sistematicità della trattazione, volesse in queste pagine fissare anche i cardini di una futura ricostruzione politica e morale del paese.

“L’Europa è la prospettiva cui dobbiamo e possiamo tendere – ha commentato alla presentazione del volume Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria –  per costruire un nuovo sistema istituzionale e della rappresentanza democratica che, avendo la dimensione per contribuire al governo dei processi economici, possa ridare ai cittadini speranza e fiducia nel futuro.

Una sfida che richiama anche i cooperatori a una maggiore collaborazione per il rafforzamento del tessuto imprenditoriale e la costruzione di una più forte e consapevole coscienza europea.

Legacoop Liguria – nel promuovere, con iniziative come questa, cultura cooperativa, ma anche progetti di rete tra giovani cooperatori europei – ha l’ambizione di contribuire e partecipare a questo processo.

Anche in questo la passione, il rigore morale e intellettuale di chi, come Pertini, ha ricostruito l’Italia dopo il disastro fascista sono un esempio ed una guida sempre attuali”.

La pubblicazione costituisce il decimo volume della collana di Economia sociale di Ames. Un volume che si è avvalso della ricerca scientifica di Sebastiano Tringali e dell’introduzione dello storico Fabio Fabbri.

La ricerca e la pubblicazione sono stati possibili grazie a una pluralità di soggetti: Legacoop Liguria, Coop Liguria, Fondazione De Mari-Cassa di Risparmio di Savona, Fondazione Unipolis. Le presentazioni si avvalgono invece dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

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