1 Apr 2014

La vita balneare degli italiani. Immagini e filmati dell’Archivio Storico della pubblicità

Si apre a Genova, alla Loggia della Mercanzia in  piazza Banchi, la mostra “Cambi di costume. Storie e immagini della vita balneare degli italiani”. Dal 5 aprile al 14 giugno 2014.  Inaugurazione venerdì 4 aprile 2014 alle ore 17.30

 Promossa da Comune di Genova con la partecipazione di Camera di Commercio di Genova e Regione Liguria è prodotta dall’ Archivio storico della pubblicità gestito dalla Corigraf, società cooperativa che opera dal 1979 nel settore dei Beni Culturali.

La mostra, propone un percorso di lettura inedito sull’evoluzione del costume da bagno in Italia, rivisitando e presentando una selezione di materiali originali: manifesti pubblicitari, fotografie d’autore, cartoline e pieghevoli, riviste, cinegiornali Luce, filmati RAI e frammenti del cinema italiano.

L’esposizione riedita un lavoro di ricerca presentato per la prima volta nel 2007 a Camogli, offrendo un numero maggiore di opere e documenti sulla storia balneare a Genova e in Liguria.

Dalla nascita della cultura balneare in Italia attorno al 1860 quando iniziano ad aprire i primi stabilimenti balneari a Livorno, Venezia, Rimini, Viareggio e Genova, l’esposizione racconta, attraverso la storia del costume, i “cambi di costume” della società.

Le illustrazioni in bianco e nero, i manifesti e depliant turistici, le foto d’epoca mostrano i primi stabilimenti balneari su palafitte e le toelette da spiaggia, completi formati da tuniche e mutandoni al polpaccio con colli alla marinara, cappelli di paglia e ombrellini di pizzo. Particolarmente suggestivi i manifesti realizzati nel 1905 dal celebre illustratore Pipein Gamba per il “Grande Stabilimento Bagni di Sanremo”.

Gli anni Venti consacrano la figura di una donna più sportiva che abbandona busto e corsetti per adottare, in spiaggia, il costume di maglia elasticizzata; una tendenza che si afferma, con ancora più vigore, negli anni Trenta.

Una selezione di fotografie dell’ Archivio fotografico del Comune di Genova e alcuni filmati della Fondazione Ansaldo presentano i significativi cambi di costume, il gusto di una vita libera, sportiva e giovane, la nascita delle colonie, le vacanze popolari per tutti mutano l’approccio con il mare e la moda. Si va in spiaggia senza cappello di paglia, il costume non è più amorfo, ma s’incolla alla pelle, è in maglia elasticizzata, si riduce sempre più. Nei manifesti di

promozione turistica è un vero inneggiare al soggetto femminile, grazioso e sorridente, che mostra, senza offendere il pudore, linee sinuose, gambe e braccia. Sul tema della vacanza in località marine, con manifesti, locandine e bozzetti, si esercitano i migliori disegnatori dell’epoca: Dudovich, Riccobaldi, Puppo, Romoli, Patrone, Ortino e Migliorati.

A generare, forse, il più esplosivo cambio di costume è, nel ’46, la nascita del bikini. Indossato, per la prima volta, in Italia da Lucia Bosè, nel ’47, al concorso di Miss Italia a Stresa.

Una passerella che lancia le maggiorate e le giovani attrici, immortalate nei filmati RAI e nelle foto dei Bagni Lido di Genova, organizzatore della selezione regionale.

Negli anni Cinquanta c’è voglia di dimenticare la guerra, di divertirsi. Scoppia la febbre

dell’abbronzatura, cambiano le forme, i tessuti dei costumi sono sempre più leggeri, impalpabili.

Il bikini arriva nelle spiagge. Come illustrano, i manifesti e i bozzetti di Mario Puppo, Filippo

Romoli, Leo Pecchioni e gli ironici manifesti realizzati per la Rinascente dalla svizzera Lora Lamm, le foto d’autore dei grandi maestri dell’obiettivo (Mario De Biasi, Gianni Berengo Gardin, Franco Fontana), gli articoli e le immagini di riviste come Epoca, Annabella, Arianna e L’Europeo, provenienti dall’emeroteca dell’Archivio storico della pubblicità di Genova, che conserva anche la maggior parte dei manifesti e bozzetti originali esposti in mostra.

Negli anni Sessanta i costumi sono ormai sgambati e i bikini, sempre più ridotti, diventano aderenti come una seconda pelle, grazie alla scoperta di una nuova fibra, la Lycra, che dà comfort e vestibilità. E il cinema italiano dedica alla spiaggia e alla sua moda un nuovo genere di film: gli “spiaggiarelli”. Che hanno come punto di forza quello di mostrare la attrici italiane, in bikini, in riva al mare.

Gli ultimi decenni del novecento sono visti attraverso l’obiettivo di un unico autore della fotografia contemporanea, Enrico Bossan con una selezione monotematica raccolta in videoproiezione.

Grazie alla collaborazione di collezionisti privati sono esposti alcuni modelli vintage di costumi, anni ’40-’50-’60.

Orario: feriali 10.00-18.45, festivi 14.00-19. INGRESSO GRATUITO

 Catalogo (edizione 2007 Corigraf / Archivio storico della pubblicità) a cura di Anna Zunino e Francesco Calaminici.

 La mostra è a cura di Anna Zunino e Francesco Calaminici

Testi di Emma Franceschini, Aldo Viganò, Silvio Ferrari.

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