28 Nov 2013

Camera ardente per Raimondo Ricci. Il ricordo di Ames e Legacoop

Dalle 9 di oggi, nel salone del Consiglio Provinciale di Palazzo Doria Spinola a Genova, sede della Provincia, la camera ardente per onorare Raimondo Ricci, grande figura di partigiano, tra gli ispiratori della Resistenza in Liguria.

Raimondo Ricci fu deportato per la sua lotta antifascista nel lager di Mauthausen, per tre legislature parlamentare del Pci. Ha fatto parte della commissione d’indagine sulla loggia eversiva P2, avvocato che ha difeso molti sindacalisti e militanti nelle battaglie per i diritti sociali e civili, da sempre impegnato a mantenere vivi i valori e la memoria della Resistenza nell’Anpi, di cui è stato anche presidente nazionale dal 2009.

“Abbiamo perso una delle figure simbolo di quella generazione che ha fatto l’Italia – commenta il presidente di Legacoop Liguria, Gianluigi Granero -. Quella generazione che ha messo l’Etica al centro della propria azione politica e che ha permesso al Paese di rifondarsi da un punto di vista economico. Un esempio ancora oggi fondamentale e da seguire per ricostruire il clima di fiducia e di coesione necessario per uscire dalla crisi”.

Silvano Bozzo, presidente di Ames, ha conosciuto anni fa Raimondo Ricci.

” A nome mio e di tutti i collaboratori volontari dell’Associazione Ames – dice Silvano Bozzo –  voglio esprimere il nostro dolore per la scomparsa di un uomo che simboleggia la lotta per la libertà che tanti nostri padri e nonni hanno sostenuto per liberare l’Italia dalla dittatura fascista e dalla barbarie nazista. Ho personalmente conosciuto, da ragazzo, Raimondo Ricci, quando egli negli anni cinquanta difendeva i partigiani ingiustamente accusati di azioni di guerra, che le forze antidemocratiche di allora volevano far passare come atti criminali. Ricci allora era un giovane avvocato, reduce dalla lotta partigiana e dalla terribile esperienza di Mauthausen, che insieme alla vecchia guardia comunista e socialista difendeva gli uomini della Resistenza. Compito che in seguito non abbandonò mai, ponendosi come emblema della lotta di liberazione e presiedendo l’Istituto storico della Resistenza a baluardo delle idee e delle motivazioni ideali che da quella esperienza travasarono quindi nella Costituzione, contribuendo a formare nelle nuove generazioni quello spirito di democrazia, giustizia sociale e libertà che non deve mai venire meno”.

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